Se sei in questa pagina è perchè sei curiosa di approfondire il rapporto con la tua immagine, lasciarti conquistare dall’idea di un ritratto che riveli il meglio di te… ed eccoti qui a leggere di fotografia
Il rapporto delle donne con la fotografia si divide principalmente in due categorie:
- Sei del gruppo più diffuso se senti un brivido più intenso quando vedi la tua immagine e dentro di te ti domandi “ma davvero sono così…?”
- o, sei nel gruppo più di elite se guardando la tua foto provi un piacere sotto pelle perche’ la tua vocina ti dice ”eh… mi difendo piuttosto bene ;-)”
Non è una questione d’età, è che il rapporto con la propria immagine è nel dna femminile.
Per esperienza sul campo, cioè all’aperto e in sala da posa, una bambina di 9 mesi sa già che il trucco sulle sue guance è cosa buona e “permette” che glielo metti.
Meravigliose bambole che ti guardano e sono lì apposta per sentirsi ammirate!
E avanti così. Più cresci, più senti la dea dentro di te che ti guida (e/o ti comanda) una scelta e non l’altra.
Che creature incredibili che siamo! Così sensibili da percepire anche un’improvvisa folata di vento emotiva!
Ogni tempo ha i sui pro e i suoi contro e ciò che spesso influisce nel rapporto con una macchina fotografica è l’idea che altri ti hanno trasmesso.
Dopo circa 4000 servizi fotografici di ritratto a famiglie, bambini, ragazze, donne di ogni età, possiamo dire che un ritratto è tale quando le persone che vengono fotografate si riconoscono davvero, si piacciono e sono orgogliose dell’esperienza che hanno vissuto.
Divertirsi è la chiave per essere davvero se stessi e per riconoscersi nelle fotografie anche a distanza di anni.
Abbiamo riscontrato che quando una persona cresce fin da piccola frequentando il fotografo, vive un rapporto più sereno anche in età adulta.
In Italia, il ritratto così inteso non è una tradizione diffusa, ma se ti capita di confrontarti con persone di nazionalità diversa scoprirai del valore grande che ha per se’ e per i propri ricordi.